Paura del fallimento? No, paura del successo. I modi per affrontarla.

Ci sono vari modi di autosabotarsi nel raggiungimento dei nostri obiettivi e del nostro successo. La paura del fallimento è sicuramente uno si questi. Ma esiste anche un’altra paura, forse più nascosta. La paura del successo, che ci fa procrastinare, trovare scuse, raccontarci insomma favole… il tutto per impedire di raggiungere il successo. Questa paura è molto diffusa. Vediamo quindi come affrontarla.

Nel precedente articolo abbiamo visto come è facile cadere nel tranello dei pensieri negativi e sentirsi dei falliti. Magari ci impegniamo nella costruzione di fantastici castelli di carta che puntualmente però finiscono per diventare carta straccia. E ci sentiamo di valere proprio come carta straccia!  

Abbiamo però anche visto come affrontare quei pensieri negativi con un metodo, se non infallibile (nel contesto questo termine calza a pennello), senza dubbio efficace.

Ti avevo lasciata/o con una domanda da farti (a cui rispondere n modo sincero).

    • Hai veramente provato? O per qualche ragione non ci hai veramente creduto fin dall’inizio?

Forse non era quello che volevi, non ti convinceva…o forse hai semplicemente paura del successo? lo so che può sembrare strano, in realtà è più frequente di quanto tu creda: autosabotarsi perché si teme quel successo.

Ma veramente posso avere paura del successo?

Sì. Senza dubbio. E, per capire quanto sia più comune del solito basta veder che ne è stata data una definizione: si chiama nikefobia [efn_note]dalla definizione dello psichiatra Ferruccio Antonelli del 1963  [/efn_note] (dal personaggio della mitologia greca, personificazione della vittoria…da cui anche la famosa marca si è ispirata…inglesizzandone la pronuncia…).  La paura irrazionale di vincere, appunto.

Inizialmente collegata solo al mondo dello sport, si è poi visto che è più comune di quanto si pensi anche nei vari ambiti lavorativi (soprattutto quelli con alti livelli di competizione…ma non solo).

Ma senza andare al campo medico/psichiatrico, questa paura si può manifestare con sintomi (e conseguenze) più o meno lievi, senza che ci siano in ballo competizioni e premi eclatanti. E si manifesta anche dal di fuori del mondo del lavoro, o dello sport. Anche la mia vita personale ne può essere affetta. Relazioni sentimentali, familiari o sociali possono subire lo stesso destino… di insuccesso, per la mia paura di succedere, appunto.

“È duro fallire, ma è ancor peggio non aver mai provato ad avere successo. In questo mondo non otteniamo niente senza sforzi.”

Theodore Roosevelt

Paura del successo vs. paura del fallimento.

Può essere confuse con la paura del fallimento, in quanto sono le due estremità della stessa linea. Ed entrambe hanno lo stesso effetto e conseguenze.

È l’altra faccia della stessa medaglia: l’autosabotaggio verso il successo.

Sono simili nel trattenerci dall’avere successo, e fare i cambiamenti necessari per ottenerlo. In realtà, nascono e si manifestano in modi molto diversi.

Mentre la paura del fallimento è dovuta ad un confronto con me stessa. Non mi sento pronta, non ho fiducia nelle mie capacità (per esperienze passate e eventuali fallimenti ripetuti). Si riferisce, quindi, alle mie aspettative e alle mie reazioni.

La paura del successo ha invece a che fare invece con le aspettative e le reazioni degli altri. O meglio. A come- io credo – reagiranno gli altri al mio successo. ma vediamo più nel dettaglio.

Perchè si manfesta?

Ci possono essere vari motivi delle ragioni di questa paura.

Intanto rientra nel calderone delle paure. E come tale spesso non ha una ragione razionale, né tantomeno una ragione evidente. Fa parte delle emozioni di base, insieme alla gioia, alla rabbia, alla tristezza e può avere delle manifestazioni più o meno evidenti o gravi (per un’analisi più dettagliata su cosa è la paura e su come affrontarla, leggi il mio articolo La paura del ritorno alla normalità: siamo pronti per ripartire?).

La paura del successo implica necessariamente un cambiamento, anche se è quello che ho sempre desiderato! E per questo dobbiamo capire meglio il perché questo cambiamento ci faccia così paura.

Il cambiamento presuppone il lasciare il noto per l’ignoto, l’uscire dalla propria zona di comfort per addentrarci in quelle che vengono definite aree di sfida e di apprendimento, dove cioè avviene la crescita personale. Il cambiamento implica che mi assuma le responsabilità delle conseguenze che ne scaturiranno dalle mie scelte e decisioni. (vedi Cambiamento ep. 1: cosa è e perché fa così paura per capire come si manifesta la paura al cambiamento e come affrontarla).

Ma il cambiamento che riguarda la paura del successo non riguarda solo me stessa (come per la paura del fallimento). È un cambiamento che avrà un impatto, di qualsiasi portata, anche su altre persone. Da qui la paura vera e propria.

Questo implica il mio essere al centro dell’attenzione.

Magari è proprio quella che non voglio, oppure non so come gestirla.

Oppure temo l’isolamento che ne può derivare (come una promozione, che mi “allontana” dai miei colleghi abituali.

Non saprò gestire il mio tempo e conciliare il lavoro con al vita privata..

Ho paura di come mi cambierà raggiungere il successo (se ne sarò vittima in modo non positivo).

Temo di essere considerata ambiziosa (e che male ci sarebbe, in giuste dosi?), insensibile o quant’altro.

Come accennavo, non è detto che si manifesti solo nell’ambito lavorativo. Il successo può essere per esempio in amore, e il motivo può essere la difficoltà di lasciarsi andare e di mostrare la vera me stessa senza le maschere che posso assumere in vari ruoli.

In questa paura si inserisce a pennello la sindrome dell’impostore, ossia il non sentirsi all’altezza e dubitare dei propri talenti, cercare una perfezione irraggiungibile e avere una bassa autostima. In parole povere io sono convinta di non meritarmi il mio successo: mi sento come un impostore, appunto, di aver commesso una frode, aver ingannato – quando non è assolutamente la realtà – e temo/mi aspetto di essere smascherata prima o poi. Mi sminuisco di fronte a me e gli altri – non come atteggiamento di umiltà ma vera e propria autosvalutazione – non celebro i risultati ottenuti, ma tendo a nasconderli proprio come se fossero il risultato di una frode, se non fossero meritati. (vedi Sindrome dell’impostore e autosabotaggio: quel muro tra me e il successo su come capirla e affrontarla).

“E’ meglio accendere una candela che maledire l’oscurità.”

Eleanor Roosevelt

Come si manifesta?

Come per la paura del cambiamento in generale si manifesta con abitudini negative. In questo Perfezionismo caso le più comuni posso essere:

  • Procrastinazione: oggi non sono ispirata, non è il momento giusto… è nuvoloso…!!!!!
  • Perfezionismo: dietro ad un’apparenza di ricerca di perfezione (che, ricordiamo, è impossibile da raggiungere) si nasconde proprio il non voler agire, il non voler mettermi alla prova. Fatto è meglio che perfetto. Questo dovrebbe diventare il mantra!
  • Routine: “ho/abbiamo sempre fatto così e non è male”. Perché cambiare, dunque? Per crescere ed avere successo, ovvio!
  • Obiettivi bassi: non mi metto mai alla prova veramente, ma mi “trastullo” con obiettivi bassi che non fanno risaltare quanto valga veramente (e mi tengono al riparo dal successo).
  • Obiettivi troppo alti: che so non raggiungerò mai…quindi non avrò mai il successo…
  • Abbandonare poco prima della vittoria: cosa è? Voglio mostrare a tutti che potevo farcela ma non mi interessa?? No. È semplicemente che io ho paura di quella vittoria e di tutto quello che comporta.
  • Nei casi più gravi e dannosi, anche l’auto-distruzione (con uso di farmaci, alcol o sostanze varie).

A queste vorrei aggiungere un atteggiamento comune. Quello che io chiamo gli amanti del condizionale & co.: “vorrei”, “vediamo”, “proviamo”… insomma tutte queste gentilezze di superficie con me stessa, che mi fanno apparire agli altri (e me stessa) come desiderosa di farcela. Ma non abbastanza da agire!!!! Il desiderio rimane tale e non obiettivo.

Spesso attuiamo queste “strategie” senza esserne consapevoli.

scala

Come la supero?

Innanzi tutto, come sempre non c’è un metodo infallibile né la bacchetta magica… ma il capire che mi sto trincerando dietro questa paura è già un primo passo.

Poi devo agire per arginarla.

Vediamo come.

Capire le cause

Intanto devo chiedermi di cosa ho veramente paura?

Probabilmente non è il successo di per sé ma appunto una delle conseguenze, sopra descritte insieme alle ragioni, che mi frena.

Oppure è un’esperienza passata dove mi sono bruciata… e non voglio ripassarci…

  • Essere consapevole di come si manifesta (sono una perfezionatrice? Mi metto obiettivi troppo alti o bassi? Vedi sopra fra le forme di manifestazione)
  • Visualizzare il successo con i pro e i contro: forse non è così terrificante come sembra…
  • Fare un piano chiaro del successo e come gestirlo (per essere preparata anche a modificare il percorso ed essere flessibile).
  • Gestire le mie emozioni (ansia, stress, frustrazione…) con gli approcci più adatti (io per esempio faccio pugilato…)
  • Chiedere aiuto, professionale o no (parlarne con amici) …. A seconda della gravità o dell’importanza

Ma soprattutto mi devo chiedere (ed essere sincera nella risposta): “Perché non dovrei meritarmi questo successo?”

“Solo chi rischia di andare troppo lontano avrà la possibilità di scoprire quanto lontano si può andare.”

Thomas Stearns Eliot

E tu?

Perché non dovresti meritarti questo successo?

Cosa aspetti a prendertelo?

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Come coach aiuto i miei coachees a raggiungere il successo che si meritano.

Se anche tu hai paura o non credi di meritarti il successo, Contattami per la sessione gratuita: capirai se il coaching è quello di cui hai bisogno, e vuoi.

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Paura del fallimento? No, paura del successo. I modi per affrontarla.