Se dovessi descrivere la mia personalità direi soprattutto: curiosa, determinata, autoironica, amante delle sfide.
Per lavoro e formazione personale ho sempre viaggiato molto, imbattendomi in volti, vite e mondi.
In ogni contesto, rimango affascinata dalle persone: mi piace osservare gli atteggiamenti, conoscere le opinioni e le storie. Sarà per questo che anche il mio percorso di studi ha seguito vie particolari (lingua e lettura araba iniziata nel 1991, alla Cà Foscari di Venezia con a malapena 25 compagni di corso), i soggiorni, anche lunghi, di studio e poi lavoro in Medio Oriente e Nord Africa, e soprattutto la curiosità di conoscere e la necessità di uscire dalla mia zona di comfort.
Non mi stanco mai di percorrere nuove vie, sia nei viaggi che nel mio personale percorso di vita e di lavoro. Per questo ho esplorato vari ambiti, appassionandomi di volta in volta e perfezionando le mie competenze. Sì, mio malgrado, sono un’insaziabile perfezionista e non mi accontento di approcci superficiali. Devo sempre approfondire con formazione ed esperienza sul campo, per capire se posso dare al meglio il mio contributo e se l’ambito mi appassiona veramente. Insomma, come nelle storie d’amore più avvincenti, se siamo fatti l’uno per l’altra.
Davanti ad una sfida personale o professionale io mi elettrizzo: sì, può sembrare esagerato, ma è così.
Non posso stare adagiata sugli allori, ho bisogno di mettermi alla prova. E spesso mi odio per questo… A volte le sfide si trasformano in successi subito; a volte si trasformano in fallimenti da cui imparare e risollevarsi; spesso, bisogna attendere con pazienza.
Del resto la vita non è quasi mai come l’abbiamo prospettata o immaginata. Ci riserva sempre delle sorprese, se le sappiamo vedere e cogliere. Sorprese che a volte facilitano il nostro percorso, altre volte lo rallentano, se non lo sconvolgono del tutto.
Un po’ per carattere, un po’ per esigenza ho affinato la mia capacità di vedere il lato ironico di quello che accade e mi accade, in modo da non restare intrappolata in un approccio negativo.
“La vita può essere selvaggiamente tragica delle volte, e ne ho avuto la mia parte. Ma qualunque cosa ti accada, devi mantenere una leggera attitudine ironica. In ultima analisi, non devi dimenticare di ridere.” Katharine Hepburn
Non c’è successo fuori se non siamo il più strabiliante successo per noi stessi.
Sono un’incurabile appassionata nel far emergere le potenzialità delle persone e le aiuto a far uscire il potenziale nascosto e a percorrere la strada per raggiungere i propri obiettivi. Mi elettrizza vedere il cambiamento e il raggiungimento della loro fiducia in sé, nell’aver dato un supporto nello sbloccare una situazione che li teneva fermi e soprattutto nel veder raggiungere il successo. Quel successo che non è altro che l’aver ottenuto i risultati che si sono prefissati. Il mettere, insomma, tutti i mattoncini insieme per ottenere un effetto di slancio e determinazione.
Il tutto condito con una forte determinazione, una sana “sfrontataggine” e un’immancabile ironia.
In inglese si chiama Empowerment: dare potere alle competenze, riconoscere il proprio valore e aumentare la produttività nell’attività professionale e nel team.
Il coach non si relazione con il cliente/coachee come esperto del suo settore, ma lo stimola a tirare fuori talenti e desideri che ha dimenticato o nascosto.
Il coach non ha la bacchetta magica per risolvere il problema, ma aiuta il coachee nel vederlo in modo diverso e affrontarlo più efficacemente.
Il coach non dà le soluzioni ma fa arrivare il coachee alle soluzioni.
Il coach non indica la strada, ma illumina le possibilità. E’ una luce, è un faro.
Nella mia vision si intrecciano le mie passioni e la mia personalità: “essere un faro, una luce, per le persone” e forse nel mio nome c’era veramente il mio destino. Come faro la mia mission è supportare e guidare nel mare aperto chi ho davanti, liberando il potenziale per valorizzarsi e valorizzare a sua volta chi ha vicino. Come un faro guido le persone nelle diverse condizioni e situazioni della vita e del lavoro: dal mare piatto e senza un alito di vento (che sarà sicuro, ma non ci fa spostare di un centimetro) al mare in burrasca, dove si è perso la rotta e non si sa più da che parte andare e soprattutto come procedere [vedi nel mio blog come ho “scoperto” la mia mission in Mission personale ep. 3]
In questo modo aiuto i miei clienti a brillare della loro luce unica ed essere loro stessi un faro per chi hanno vicino.
“Qual è il significato della vita? Tutto qui — una domanda semplice; una domanda che tendeva a farsi pressante con il passare degli anni. La grande rivelazione non era mai arrivata. La grande rivelazione forse non sarebbe mai arrivata. Al suo posto c’erano piccoli miracoli quotidiani, illuminazioni, fiammiferi accesi inaspettatamente nel buio; quello era uno.”
Virginia Woolf (Gita al faro)